alle origini delle infortuni ricorrenti
Il dottore sociale della Juventus, Professor Fabrizio Tencone, ha espresso la sua opinione riguardo al problema degli infortuni ricorrenti tra i calciatori, sottolineando che la causa principale risiede nel numero elevato di partite che sono costretti a sostenere. Recentemente, il club bianconero ha subito una significativa perdita con l’infortunio di Gleison Bremer, un difensore ritenuto fondamentale per la squadra.
l’impatto dell’infortunio di Bremer
Bremer, considerato il miglior difensore della Juventus, aveva avuto un ruolo costante nella formazione sin dall’arrivo di Thiago Motta come allenatore. Sotto la sua guida, il giocatore era diventato una presenza irrinunciabile nel team, partecipando regolarmente alle partite e raramente sostituito fino al momento della sua infortunio.
eccessivo carico di lavoro e conseguenze
Negli ultimi tempi, numerosi calciatori europei hanno manifestato preoccupazioni riguardo al carico eccessivo di incontri, tanto che alcuni hanno addirittura minacciato di scioperare in segno di protesta. Durante un’intervista, Tencone ha affermato: “Il fatto che il numero di partite influisca sul rischio di infortunio non è un’ipotesi, ma un dato di fatto. Il professionista ideale dovrebbe giocare un incontro ogni quattro o cinque giorni.”
la differenza tra competizioni e allenamenti
Tencone ha ulteriormente evidenziato che partecipare a competizioni ufficiali comporta un rischio di infortunio cinque volte superiore rispetto agli allenamenti. “Permettere solo due o tre giorni tra una partita e l’altra espone i muscoli a gravi rischi; è essenziale per un atleta avere la possibilità di riposarsi e recuperare.”
il futuro del calcio
Con la crescente quantità di partite nella programmazione attuale, vi è una forte probabilità che gli infortuni tra i giocatori aumentino, compromettendo la loro capacità di rimanere in forma nel lungo periodo. È necessario che le cose migliorino per garantire la salute e il benessere dei calciatori.