Il sostegno di Zambrotta a Vlahovic
Gianluca Zambrotta, campione del mondo nel 2006, ha espresso il proprio sostegno nei confronti di Dusan Vlahovic, sottolineando l’importanza di mostrare maggiore pazienza mentre il giovane attaccante serbo cerca di ritrovare il proprio ritmo con la maglia della Juventus. Da quando è arrivato a Torino, Vlahovic ha subito pesanti critiche per la sua incapacità di realizzare il numero di goal attesi, con vari commentatori che hanno attribuito le sue difficoltà allo stile di gioco difensivo dell’ex tecnico Max Allegri.
Il cambiamento sotto la guida di Motta
Con l’arrivo del nuovo allenatore Thiago Motta, le dinamiche di gioco della Juventus sono notevolmente cambiate. La squadra ora controlla meglio le partite e crea un numero maggiore di opportunità di gol rispetto al periodo di Allegri. Questa modifica ha avuto un impatto positivo sul coinvolgimento di Vlahovic nel gioco, offrendo più occasioni per segnare. Nonostante ciò, il calciatore continua a riscontrare difficoltà nel concretizzare le occasioni, provocando frustrazione tra i sostenitori e alimentando le voci su una possibile panchina per prestazioni insoddisfacenti.
Le parole di Zambrotta sul potenziale di Vlahovic
Zambrotta ritiene che Vlahovic abbia tutte le carte in regola per diventare un cannoniere prolifico per la Juventus, ma è necessario darli il tempo necessario per adattarsi e aumentare il suo rendimento. Il campione italiano ha rimarcato le sue qualità, ricordando i momenti brillanti già mostrati, come i due goal incredibili segnati contro il Leipzig in Champions League.
– Vlahovic
– Zambrotta
– Jhota Motta
– Max Allegri
La difesa di Zambrotta nei confronti di Vlahovic evidenzia come la forma realizzativa possa essere sfuggente anche per attaccanti di talento, specialmente in una squadra che sta affrontando importanti cambiamenti tattici. Dopo oltre due stagioni a Torino, Vlahovic deve ora convertire le crescenti opportunità in goal, consapevole delle aspettative legittime da parte del club e dei suoi tifosi, desiderosi di vederlo diventare il realizzatore costante che avevano immaginato al momento del suo arrivo.