Le precedenti esperienze di Thiago Motta come allenatore con Genoa e Spezia non lo avevano preparato adeguatamente per il ruolo di allenatore alla Juventus. La sua affermazione concreta è avvenuta con il Bologna, squadra che ha portato a una sorprendente ascesa dalla lotta per la salvezza fino a contendersi posti al vertice della classifica, adottando uno stile di gioco ambizioso e offensivo. Questo prestigioso successo ha attirato l’attenzione della Juventus, offrendo a Motta una prima opportunità di affrontare una realtà calcistica di grande rilievo.
Giunto a Torino, Motta si è confrontato con una situazione notevolmente differente, che comporta aspettative e pressioni inedite. Finora, l’inizio di stagione non ha visto la Juventus esprimere il potenziale di gioco sperato, mostrando una classifica che non rende giustizia agli sforzi effettuati. Le difficoltà principali risiedono nell’area offensiva, dove la squadra incontra grandi problemi nel tradurre in reti le occasioni create.
Le circostanze attuali offrono diverse giustificazioni per la situazione di Motta; in particolare, l’infortunistica del J Medical si è rivelata particolarmente problematica. Il continuo susseguirsi di assenze ha impedito al tecnico di lavorare con una rosa che aveva progettato in modo strategico con Giuntoli durante il precedente periodo estivo. Stanno giungendo segnali positivi dall’infermeria, poiché un top player potrebbe ritornare nei ranghi, il cui contributo è stato notevolmente avvertito durante questa fase della stagione.
Juventus, il recupero dell’“amuleto” bianconero
In preparazione della partita contro il Bologna, la Juventus si prepara a riaccogliere uno dei suoi giocatori chiave: Dusan Vlahovic. Dopo un infortunio muscolare riscontrato durante la pausa per le nazionali, Vlahovic ha ripreso gli allenamenti con la squadra e potrebbe tornare a ricoprire il suo ruolo di punta nell’attacco già nel prossimo incontro.
Le statistiche dimostrano l’importanza della presenza di Vlahovic in campo: con lui, la Juventus ha assaporato il successo con 25 reti in 16 partite, con una media di 1,5 gol a partita. Al contrario, senza di lui, le prestazioni offensiva della squadra sono drammaticamente calate, registrando solamente 2 gol in 4 gare con un’inefficace media di 0,5 gol a partita.
Nonostante alcune speculazioni di mercato e il suo contratto in scadenza nel 2026, Vlahovic rappresenta una figura cruciale per il team. La sua adattabilità allo stile di gioco di Motta potrebbe non essere ideale, ma il suo apporto è indispendabile. La priorità diventa, quindi, il suo recupero, dato che l’assenza di Vlahovic ha comportato una diminuzione della determinazione e delle possibilità di recupero, soprattutto alla luce della competitività dimostrata dal Napoli, che si avvale di un centravanti di spessore.