Analisi della carriera di Moise Kean
Il calciatore Moise Kean, attualmente in forza alla Fiorentina, ha avuto un percorso piuttosto altalenante nella sua carriera, specialmente durante la sua seconda esperienza con la Juventus. L’ex centrocampista della Juventus, Weston McKennie, ha commentato le difficoltà incontrate da Kean nel recuperare la brillantezza mostrata in passato.
Il rientro di Moise Kean alla Juventus
Kean, 24 anni, è cresciuto nel settore giovanile della Juventus e ha esordito ufficialmente nel 2019, prima di trasferirsi all’Everton. Due anni dopo, è tornato a Torino a seguito dell’improvvisa partenza di Cristiano Ronaldo, proprio prima della chiusura del mercato estivo.
Malgrado le aspettative, il calciatore non è riuscito a ripetersi come in passato, chiudendo la stagione senza reti e facendo i conti con numerosi infortuni.
Il nuovo capitolo a Firenze
Nonostante la sua difficile esperienza bianconera, Fiorentina ha deciso di scommettere su di lui, scelta che si è rivelata vincente. Da quando è approdato in Toscana, Kean ha già segnato 13 gol in tutte le competizioni, diventando uno degli attaccanti più costanti in Italia e in Europa.
La visione di McKennie su Kean
McKennie ha espresso la sua opinione riguardo ai progressi del suo ex compagno di squadra, evidenziando che Kean necessitava di un ambiente giusto per esprimere il suo potenziale. Durante un’intervista, ha sottolineato l’importanza di avere un allenatore che credesse in lui, aspetto che non era presente nella sua precedente esperienza alla Juventus.
Dichiarazioni di McKennie
In merito ai successi recenti di Kean, McKennie ha affermato: “Non sono affatto sorpreso. Ho parlato con lui prima dell’ultimo match di Coppa Italia”. Ha aggiunto anche che Kean possiede tutte le qualità necessarie per eccellere, comprese forza, velocità e abilità nel gioco.
“Quando era alla Juventus, c’erano molte persone che dubitavano delle sue capacità, il che è stato un po’ ingiusto. È difficile segnare se si entra in campo negli ultimi dieci minuti di ogni partita,” ha concluso McKennie.